sabato 9 ottobre 2010

Da: - Trattato di culinaria per donne tristi - di Héctor Abad Faciolince

Non è facile dare consigli quando si tratta di alcol. Ho completamente desistito dal cercare di dire qualcosa agli uomini; credono di sapere, sempre, quello che per loro è più conveniente e non ammettono appunti di nessun genere.Sono ubriaconi spudorati o spudorati astemi, e non si sa quale dei due generi sia più nefasto.

La donna triste, a volte vuole cercare nell' alcol conforto. La capisco: c'è a volte, dopo gli alcolici, una leggera euforia che allevia le pene. Ma se sei prudente seguirai qualche metodo; non devi cedere al liquore il timone che ti governa. Non ti venga mai l'impulso di affidare la guida a un consigliere così poco prudente.

Il saggio alchimista Paracelso disse che l'alcol era l'essenza o lo spirito del vino. Ma non notò che l'anima di questa bevanda di Cristo, assumeva colorazioni diverse come le anime di tutti gli uomini, così pare, prima del purgatorio. Impara, dunque, prima di tutto, a guardare i colori. Discrimina. Ci sono acquaviti bianche pure come acqua cristallina. In questa loro confusa condizione rivelano la loro anima: è un liquido traditore quello che senza esserlo somiglia all'acqua. Evita dunque le bevande cristalline. Ne berrai, un bicchiere, solo in due casi: se più fredde del ghiaccio non si ghiacciano, o se sono di una consistenza così densa che facilmente si distinguono dal primo elemento.

Il whisky non è una bevanda che ti consiglio. I suoi intrugli gialli non si addicono al petto nell'afflizione. Tuttavia, essendo di single malt, e di acque scozzesi o dell' Irlanda, puoi berne un paio di decilitri. Ma non in qualsiasi caso: fallo solo quando ti vedi costretta a mentire spudoratamente; il whisky fa venire una faccia così dura che facilita la menzogna. Più seria di un impostore, sembrerai di gesso e ti crederanno.

La frutta insostituibile per l'alcol benigno è quella che durante la messa chiamano frutto della vite e del nostro lavoro, la bevanda liturgica. Impara a distinguere i suoi derivati.

Il vino bianco non è di quel colore, lo sai bene. Troverai tra i bianchi i toni verdastri, i paglierini, i gialli tenui, quelli che hanno un tocco di arancio quasi impercettibile. Provali, cerca di riconoscerli e di riconoscerti in loro. Senti e ascolta, il giorno dopo, nella tua testa, le tracce del loro passaggio nel tuo corpo. Troverai il colore che più ti si addice. Ogni caso è diverso, non c'è ricetta che vada bene per tutti i pazienti. Anche il vino rosso ha diversi toni. Ci sono quelli rosso scuro, quelli rosso sangue, quelli scuri di un viola davvero violento. Ce ne sono di più chiari come un infuso di more, ce ne sono rosati di vario aspetto. È un bere molto sicuro a meno che la tiamina non ti provochi irritazione o pesantezza alla bocca dello stomaco. Se qualche volta inventeranno una bevanda d'amore, sarà a base di vino rosso. Champagne, brandy, cognac, acquavite di vino… Per tutti c'è un giorno indicato.

Il rum di canna da zucchero delle nostre Antille è una bevanda che scalda e ha un buon sapore. C'è quello bianco, che è abbastanza aromatico e, come sappiamo, non devi berlo liscio ma mischiarlo a qualche succo dolce o anche a una di quelle bibite artificiali che vengono imbottigliate a milioni. Quello invecchiato, di colore ambrato, è ottimo da bere liscio, anche come brandy. Non credere che per il fatto di essere delle nostre zone e di avere un prezzo basso sia di scarsa qualità. Figurati, non lo fecero i brittanici nella loro brumosa isola perché lì non c'è la canna da zucchero, che invece… Ma ne inventarono il nome e le proprietà per offrirlo come consolazione ai pirati. Il whisky lo inventarono perché non riuscirono a fare niente di meglio; il rum delle loro colonie lo usarono per conquistare il mondo con le loro navi. Con il ghiaccio e qualche goccia di limone, il rum rivela i suoi migliori attributi ma, come tutti i liquori ad alta gradazione alcolica, bevilo con cautela, senza superare i tre bicchieri alla volta.

La birra è molto sana, ed espelle attraverso la bocca la sua flatuelnza. Devi farle fare la schiuma senza che superi il bordo del tuo boccale. Ce ne sono di bionde, di scure, di rosse e di nere: degli stessi colori delle razze umane con i climi invertiti. Si addice di più la bionda ai tropici e la scura alle terre boreali. La birra, inoltre, mantiene in esercizio la vescica: bada a non eccedere.

Ci sono molte invenzioni che fanno salire i loro effluvi alla testa. Posso dirti poco: guarda il colore, quanto è denso quanto è dolce o quanto è secco il prodotto. Non ingurgitare nessun alcolico con l'avidità dell'acqua che è consentita ai cammelli assetati alla fine del Sahara; prova, aspetta, valuta: trova il tuo percorso e la tua misura. Dominalo e dominati, continua a comandare il tuo corpo. Se l'euforia trascina con sé la coscienza dei tuoi atti, se non riesci a fermarti quando qualcosa te lo indica dall'interno, non ti appassionare troppo: bevi una volta all'anno.

1 commento:

  1. Paracelso diceva anche ... "Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit" ...

    RispondiElimina