giovedì 7 ottobre 2010

Piel mas que piel

Toccami, senti la mia pelle con le tue mani, toccami, con la tua lingua sfiorami e sussurrami all'orecchio le tue parole segrete, non serve un codice ne un decalogo, dimmele ed io le saprò ascoltare.
Parole sulla pelle, pelle sulla pelle, che scivola e sillabe che si perdono ripetendosi.
Toccami, cercami, mi farò trovare, ci sarà una canzone per noi, anche senza albe e tramonti, anche solo dentro la stanza di un Motel ci sarà un mondo segreto, morbido e tutto bianco che saprà contenerci.
Toccami, io mi farò toccare.
 
 

2 commenti:

  1. Toccami lentamente, fai fremere la mia Pelle, come se ne conoscessi ogni singola esigenza. Entra dentro di me, così dolcemente, per poi farmi impazzire di ogni piccolo movimento. E non importa cosa sarà domani, non importa cosa potremmo fare dopo. Godiamoci ora, che la nostra Carne è una sull'altro, sbattiamo il mondo fuori, ancora una volta.
    Toccami. Io mi farò toccare.

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  2. Ritorno anche ora ... Fuori dalle mura di questo Motel. Ha lasciato le chiavi sulla toppa ed è andato via. Lasciandomi sola alla Luna delle mie Emozioni. Accendo l'ennesima sigaretta, ma non sarà questa la mia morte. Qualcuno ha troppo a cuore il mio dolore per cui continuerò a vivere, a trascinarmi per queste vie maledette. E non udirò le grida degli altri provenire dalle camere, ma solo dal mio stomaco che ancora si contorce nel ciclone di sensazioni che gli ho regalato. Ora posso vomitare sopra alla sua fotografia e darmi al primo che capita per sentire ancora il disgusto e l'odore della pelle di un altro sopra la mia. Per convincermi che sono solo un gioco rotto e che nessuno ha veramente motivo per aggiustarmi. Toccami quindi, trapassami col tuo coltello. E lasciami qui. Ancora una notte.

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