giovedì 16 dicembre 2010

Questo presente ci porterà lontano

Non c'è più vuoto ma tanto spazio da colmare
Ho disegni da ricamare sulla tua pelle pronta a ricevere
Questo mio amore
Spazio intorno a noi per movimenti liberi e pareti attrezzate per costruire sogni
Ho bisogno del tuo essere per Me e guardare i tuoi occhi, leggerci dentro, poterli guidare
Mi nutro del tuo bisogno di Me, posso prendermi quanto puoi darmi e ne voglio un poco di più
Il giusto equilibrio come sulla corda del funambolo, come uno yin e uno yang, non nella forma ma nella complementarietà

Desidero... Ti desidero
Ho voglia di te, poterti scoprire, e modellare l'essenza che dentro preme per uscire
Ho voglia del tempo che ci vedrà uniti, insieme Noi
Voglio te, solo te... e tu sei Mia!!!

martedì 30 novembre 2010

Oggi non inseguo, mi metto dove sto di solito, dove mi faccio trovare e mi siedo.
Oggi è solo un giorno in più od uno in meno, basta saperlo.

 

 

sabato 27 novembre 2010

                        Meglio fingersi equilibristi che essere nani tutta la vita

Datemi un inizio ed io lo coglierò

I sogni, di cosa sono fatti?
I miei sogni sono immagini ricorrenti, desideri recenti
Profumi che vanno scomparendo, pelle che non è più
I sogni sono un desiderio di futuro, lacrime e sorrisi
I miei sogni sono colmi di dolore, non sono più dolci se mai lo sono stati
Come un violino solo, come una notte buia o una giornata fredda, i miei sogni non mi scaldano, non mi spostano più.
Di cosa sono fatti i sogni?
Polvere di stelle, polvere bianca, ebrezza sterile, musica e ancora musica, ed un cielo sempre lo stesso
Sogno quello che non c'è, desidero quello che non ho, rubo macchine rosse e mi sposto, niente mi appartiene, vivo a volte solo dentro di me e rido solo per me.
Sorrido per quel sogno mio che era anche il tuo, sorrido camminando, cerco il tuo profumo ancora, dentro gli angoli del mio cuore, lo cerco per lasciarlo.
Se solo potessi dormire e sognare ancora cercherei un inizio, cercherei un filo, ti legherei con le mie corde, immobile ti guarderei desiderandoti e vorrei le tue lacrime.
Non cerco più quello che non posso avere, non do più di quello che posso dare, non ho più carezze nelle mie mani.
I sogni sono fatti di lacrime ma non le mie.

Il centro del mondo

Arrivammo a Port Antonio sotto un magnifico, grandioso e bagnato temporale Jamaicano.
Il posto "very cheap"  dove sistemarsi si rivelo tale ed abbastanza decadente da risultare confortevole, quasi familiare, solo più tardi al sopraggiungere della serata ci saremo resi conto di quanto confortevole sarebbe stato.
La mia "camera" singola era più piccola di una cella d'isolamento, mezzo metro in larghezza più grande del letto singolo e sfondato, uno spago da un angolo all'altro della stanza, questa era la mia camera "very cheap" a Port Antonio.
Eravamo uno di quei gruppi di ragazzi che fanno amicizia in viaggio, due di Bologna e quattro Milanesi avevamo deciso di fermarci qualche giorno lì per vedere i paraggi con le sue splendide spiagge, finito il temporale facemmo un giro per il piccolissimo paese ed al tornare in "Guesthouse" da Mami... trovammo nel ballatoio appena uscite da una doccia, chissà,  forse comune, quattro scatenatissime ragazze urlanti svestite di un solo asciugamano e molto disinvolte, fummo colpiti più dal casino in verità che dalle nudità, abitavano lì con Mami, delle quattro solo una era bella, alta magra con un seno decisamente importante, era la più calma delle quattro, la più sfrontata e mi guardava.
Si avvicino guardandomi negli occhi come una pantera e mi disse:
-  Rastaman questa notte dormo nel tuo letto!!-
Questo fece, quella notte mentre io già dormivo stanco e stonato dagli effetti della Alaska Gold, senti aprire la porta, le serrature nei posti "very cheap" sono un optional, e nel buio  il suo corpo si infilo nel letto, in silenzio, già nuda, la sua pelle morbida e calda, sulla mia.
Scopri con piacere che era una ragazza di parola,iniziamo a toccarci a baciarci e non ci furono molti preliminari, ci scopammo selvaggiamente dopo esserci visti per soli cinque minuti, eravamo solo due corpi affamati ci demmo dentro in tutte le posizioni, i corpi resi scivolosi dal sudore copioso, ci cercavamo respingendoci.
La misi alla pecora e le infilai il mio cazzo mentre con le mani le tenevo i fianchi, i colpi iniziarono ad essere veloci e ritmici poi, poi...
Una goccia di sudore, una singola goccia di sudore colandomi sulla fronte mi scese sul naso e cadendo al rallentatore davanti a me andò ad infrangersi sul suo piccolo e perfettamente tondo buco di culo, non lo so perché, ma iniziai a fissare lo sguardo su quel buco, aprendo con le mani le chiappe per spalancarlo meglio, mentre le gocce di sudore oramai cadevano regolarmente ad una decina di secondi l'una dall'altra,  io iniziai a prendere la mira,  lei gemeva e teneva il ritmo ed io mentre la sbattevo pensavo solo  a quello ,a fare centro e credetemi non era facile.
Questo successe quella notte a Port Antonio, lei si chiamava Mary imparai poi ed aveva un buchetto deliziosamente tondo, ci furono altri giorni a Port Antonio, ma questa è un altra storia.

Todavia

Una delle poche cose che ho imparato dai Promessi Sposi è che chi a piedi ha il muro a destra ha la precedenza e che la parola Bravo può essere equivoca, non è poco in fondo, ok sappiamo tutti l'apologia scolastica del libro, ma io ho imparato queste due cose, e mi va bene così, non posso sempre imparare tutto, non posso viverlo ma provarci si e tenere quello che ho avuto come un tassello in più della mia anima, che serva o non serva un senso verso l'infinito potrebbe averlo, non è forse verso lì che ci muoviamo tutti senza mai arrivarci?

Non voglio mancare, prendo treni immobili salgo anche senza biglietto lo sai. mi siedo dove capita e non mi muovo, questo treno mi sposta verso un altra vita, sono tante oltre la mia, tante persone immobili si muovono in direzioni diverse, opposte il più delle volte.

Il Barone Rampante invece mi rapi... sali su un albero con lui ed ancora devo scendere, aspetto la mia mongolfiera ma non per scendere no...

Andare a scuola non era male, non andarci era ancora meglio ma qualcosa ho imparato, si impara sempre, dalle persone più che dai libri.

Scrivo anche stasera senza senso o con un senso tutto particolare, scrivo come tanti per elaborare, per esorcizzare anche per ricordare o più semplicemente per dimenticare, c'è sempre una finestra che sia chiusa od aperta  ed una porta, il mondo ne è pieno, abbiamo questa mania di rinchiuderci, quanto tempo passiamo sotto a un cielo?

Io vorrei passarne di più sotto un grande cielo notturno che mi copra come una manta, e sentirmi piccolo davanti alle stelle ma felice della mia unicità.

Non è mai tardi, non è mai presto, solo per chi non ha impegni.

Fuori tema

Fuori tema... mi capitava spesso a scuola, scrivevo fogli su fogli, le parole scorrevano, i pensieri erano in sintonia con la mano, avrei potuto scrivere per ore, fuori tema quasi sempre.
Ho il bisogno a volte di fare così, metto qualcosa di Jazz e lascio che le dita vadano per conto suo, come su un pianoforte, senza cercare fra di loro altro che un suono il più delle volte, ho sempre scritto di pancia, non vi è una logica apparente, forse è solo il rumore dei tasti od il ricordo di quell'attimo che scorre, slowmotion, lentamente verso il passato.
Ho bisogno anche ora di andare fuori tema mi vedo dentro un film in bianco e nero, un Martini cocktails in mano con Nora al mio fianco, o guardando dentro l'acquario, unico colore del film pesci Rossi...povero Rusty...
Ho il ricordo del primo orgasmo a circa otto anni, ho il ricordo del primo orgasmo vero a dodici,della prima volta con una donna, ho il ricordo di infiniti spruzzi su pelle, lenzuola, sperma che cola sulla mia mano, ho il ricordo della prima volta che sono venuto dentro, una prima volta importante, della lunga serie di ingoio come sistema contraccettivo,dell'anno in cui ho provato a fare un figlio,  ho il ricordo di epiche pugnalate solitarie ma non ricordo, non ricordo l'ultima volta che sono venuto... non sono cose per me forse, io dono godimento in questo sono bravo.
Se mi date un tema lo tradirò, con simpatia e con molto impegno.
Spesso come con le parole non sono io che scelgo le strade, posso scegliere chi avere al mio fianco e se  non dura non vuole dire sia colpa di qualcuno, le cose nella mia vita, forse in quella di tutti non durano mai a lungo, ci sono pagine sottili si, che si voltano da sole e notti intere per me, forse l'unica cosa che mi dia veramente soddisfazione, l'unica cosa che so durerà sino al domani, una notte ed un altra ancora, nella notte mi perdo e mi ritrovo, posso mettere in fila le mie gioie ed il mio dolore e so che saranno lì per me solo.
A volte quando è giorno come ora, chiudo le finestre, non voglio che niente possa uscire, che niente possa entrare, ho tutte le mie cose in ordine qui davanti a me, a volte fermo il tempo mi siedo e mi contemplo.
Ho un cuore di vetro e tutto mi può tentare, sono come mi vedete, non potrei essere diverso, non vorrei.
Ho ricreato la notte ora e galleggio leggero, ci sono sorrisi che mi aspettano e ricordi che non svaniranno c'è tutto un mondo dentro di me ed oggi, oggi voglio accontentarmi solo di quello.
Fuori tema sono bravo ad andarci per non tornare poi, solo avanti... passo dopo passo, parola dopo parola, non ho mai preso bei voti con i miei temi ma scriverli mi ha sempre dato gioia, continuerò a farlo.

mercoledì 17 novembre 2010

Io so dove sei, non ti sto cercando ti ho trovata

Ora voi non vedete più il mio amore, io invece non ho bisogno di vederlo, lei respira dentro di me, muove i suoi passi leggeri dove io cammino e vede quello che anche io vedo.
Qualcuno sa il suo nome qualcuno non lo sa, qualcuna conosce le sue carezze come me, ed io conosco le sue, la sua pelle calda e dolce presto non avrà segreti per me, io non ne avrò per lei.
Io galleggio sopra di lei, dentro di lei mi muovo, lei stringe le mani e chiude gli occhi, io invece mi nutro dei suoi, vivo per i suoi peccati che sono anche i miei, amo i suoi baci ed il rosso che si infiamma ma non sulle gote sue.
Amo, inaspettatamente amo, con tutto me stesso mi adopero per costruire un mondo per noi soli, fatto anche di piccoli gesti, di sorrisi e sogni che vanno creandosi, di corpi che vanno cercandosi.
Voglio disegnare la mia poesia su di lei per poi non dimenticare e non sprecare gli attimi che sapremo regalarci.
Non è la distanza che mi può tenere lontano da lei, non sono quelli che non capiscono o giudicano che possono fermarmi, io vivo per lei, lei vive per me e certo il più fragile dei cristalli si può rompere ma è così bella la luce che da lì sprigiona, cosi limpida e chiara.
Io so il suo nome e so quello che cerco, lei vuole me io voglio lei.
E'così facile l'amore quando c'è.

Per Jolie Rouge




domenica 24 ottobre 2010

Come una spirale

Era un inizio, da qualche parte bisognava pur iniziare, bisognava mettere ordine nel caos, o caos nell'ordine?
Il Maestro diceva che le parole non vanno pensate, progettate, vanno fatte fluire, le pause, le lunghe pause possono diventare il muro bianco, terrore di ogni scrittore, non bisogna fermarsi anche se questo può consentire al caos di entrare, ci sarà tempo per l'ordine.
Ordine in sé mi sembra una parola deviata, ridondante e cieca, sentite come suona bene invece Caos, come una cascata, come un montare, un mantra.
Le parole è vero esprimono concetti ma sono anche suoni, distinti fra loro ma soggettivi al lettore, le parole lette o dette a voce alta prendono vita, riempono gli spazi, ed a volte il suono può essere convincente anche senza il significato, altri sensi possono darlo, la gestualità, lo sguardo, la parola Rosso davanti ad uno splendido tramonto si trasforma...
Nello scrivere, nel leggere tutto è diverso, non esiste il mondo di fuori, siamo soli con le parole e possono condurci ovunque e ben aldilà, sanno farlo ed è forse la Magia più bella che l'uomo abbia creato.
In fondo esistono tanti inizi e molti possono essere buoni e se da un lato era conscio che in fondo era la fine e non l'inizio che contava, per arrivare al eventuale fine da qualche parte bisognava pur iniziare e questo appunto, era un inizio......


Uccidi ma non Puoi morire

Credevi di potere, pensavi che il solo volerlo potesse renderlo possibile, sei andata avanti anche quando gli altri si fermavano, respirando malamente, annaspando nelle morbide coltri della complicità assoluta, quella fatta anche di peccato, dove non tutto è bianco e non tutto è nero.
Hai cinto vite, vere.
Disegnavi origami e parlavi, così poco...
Muovevi le dita, ricordo, continuamente come suonando uno strumento invisibile e tutto a volte sembrava immobile attorno a te.
Avresti potuto, il mondo si fermava come in un quadro quando riuscivi a metterti nel centro, tutto spariva... avresti voluto ma non lo hai avuto.
Non è questo l'oggi per te forse domani, fanne frutto tu lo sai, il tempo non è mai sprecato e chi lo usa tutto non ha bisogno di un orologio, i tuoi polsi nudi, sottili, ricordo...
Le persone si spostano quando passi, e ti guardano, qualcuno vorrebbe averti, qualcuno ti avrà, solo attimi, ne tutti neri ne tutti bianchi, attimi...
Eri leggera e ti piaceva ogni cosa si potesse fare, e ogni cosa tu la facevi bene, mai da sola, mai solo per te, non potevi vivere solo per te, dovevi vivere, e respirare di bocca in bocca.
Non è stato lo so, come avresti voluto, ma il domani è solo dopo oggi.

giovedì 21 ottobre 2010

Niente di più niente di meno

Vorrei solo far fluire il mio essere
Godere del contatto umido e lascivo della tua pelle
Estasi immobile e sentire carezze simili a certezze
Annullare la mortalità per un poco
Non pensare vorrei anche solo
Non pensare
Vedremo cosa mi porterai

lunedì 18 ottobre 2010

Amore sottomesso

Ancora agito il tempo dentro questa bolla di cristallo, creo un mio momento... è così facile perdersi sulle strade segnate, la normalità ci annulla e da un angolo, da un angolo qualsiasi, sia grande o piccolo la nostra pazzia si erge e fugge via, scivola sulla città che dorme e lambisce i sogni di alcuni, gli incubi di altri.
Nubi spezzate infrangono il cielo dalla mia finestra e piove, piove ancora ed io che amo Greenaway sono grato al cielo delle sue lacrime, le lacrime sono così pregne, umide di ogni sentimento , lacrime sui suoi occhi che mi guardano, lacrime d'amore, di gioia e di peccato...
Lacrime che non sapevo, non credevo di poter desiderare tanto, lacrime d'amore, lacrime donate sulle mie mani, donate sulla mia bocca, salate di dolore e di peccato..
Non so quello che sono ma a volte sto bene in questo mondo, ci sono buoni giorni da vivere e di continuo sogni da inseguire ed è quando si smette di mentire, di mentire a noi stessi che le cose davvero iniziano a fluire, andiamo avanti per noi stessi con chi vorrà, ma come noi, pieni di noi, semplicemente noi.
Sfuggo le etichette anche se gioco con le parole, e così semplice colorare una riga riempendola con manciate di rubini, la mia brama di Potere è forse solo Brama d'Amore di quell'Amore sottomesso che non esprime inferiorità ma bensì complementarità, come uno Yin ed uno Yang, il Mio potere nasce da te e si nutre di te e così il mio piacere ed il mio peccato...
Ho perso nella notte vari pensieri gli ho lasciati volare, ma non è grave peggio è non vivere gli attimi quando si presentano, peggio è non vivere il peccato...

Venti centimetri di mondo

C'è troppo silenzio quando non è il silenzio che cerco, e troppo rumore quando inseguo il silenzio.
Sono giorni vuoti, vuoti e ricolmi di assenze il più delle volte ingiustificate, sono sorrisi e parole stanche che planano nel caldo prima di aver fatto venti cm, ultimamente succede così, ovunque mi giri il mio mondo mi circonda di soli venti cm, oltre è già di fuori, ma fuori da cosa?
Io mi chiudo spesso fuori di casa e mi lancio fuori dalla finestra, corro dietro ad Autobus che spero non si fermino e se lo fanno non salgo mai.
Fuori non è più fresco ma tutti si fermano lì, io non riesco a stare fermo, mi muovo e se serve salto dalle finestre.
Desidero quello che ho e anche quello che non ho, sono un cleptomane in pensione e mi diletto ad uccidere cattivi, mi piace avere il Potere quando mi viene donato e mi piace denudarmi da me stesso da quello che sono in superficie, andare sempre un po' più a fondo dentro di me anche se il rischio come in un immersione e quello di non compensare bene nella risalita e pagarne le conseguenze, ma bisogna sempre essere pronti a pagare quando ci si mette in gioco e spesso non si può contrattare.
Quanto silenzio... nessuno che parla o che gode, nessuna musica o latrato, neanche un cane abbandonato...
Sono solo in una casa che una volta non era vuota e non conosceva il silenzio le luci ora sono spente non c'è niente che voglio vedere, ogni cosa è al suo posto sono io che vago.
Non trovo mai quello che cerco perché non so esattamente cosa cerco.


Bivio spento

La prima domanda e non la più scontata è: - I bivi esistono? -
C'è chi giura di averli visti, chi addirittura si vanta di essere riuscito a superarli, chi ci si è fermato davanti indeciso ed è invecchiato.
Ma se esistono cosa sono allora, solo strade che si biforcano?
Solo scelte da fare ed a volte minuti persi?
Il bivio implica una scelta o l'una o l'altra e non conta tanto dove ti porterà conta di più che sia tu a deciderlo.
Si credo che i bivi esistano, ma non per tutti, c'è chi non li ha visti mai, basta non stare immobili.
La seconda domanda invece è: - Si può mettere incinta una Barbie? -


A volte non mi vedo nello specchio

E' sempre diverso ogni volta, mai spiacevole, mai indolore, mai forse neanche lontanamente necessario.
Ci sono tante porte una sola è aperta e le luci che ci sono state sono spente, il passato ha uno spessore impalpabile e questo vino tinge le mie mani, tinge di rosso quello che non vedo.
Mi avvicino...
Ho vestito il mio corpo della mia pelle per te, non ho portato rose ma pianto e la purezza di quello che non c'è.
Sono più vicino...
Avresti potuto in un altra vita, in un altro mondo, in un altra storia essere un te diverso e chissà magari
trovare due porte aperte in mezzo alle tante, oppure avresti trovato il modo di aprire le altre, ma ora sei qui dove hai sempre voluto essere.
Sempre più vicino...
C'è una musica intrisa di gemiti che suona, ed è così facile lasciarsi andare, basta volerlo i miei occhi lo dicono.
Sono sopra di te...
Quando non si è più terreni, quando non si è corpi ma menti tutto si completa, si diventa Divini come gli Dei coraggiosi che sono scappati da questo mondo, si diventa quello che si è, dispenso Dolore con Amore a chi con Amore può ricevere il Dolore.
C'è un essenza, che mi lega a te ed un collare che ti lega a me, non è facile scappare al proprio destino specialmente quando non si vuole.
Ti tocco ma non è un tocco...

sabato 9 ottobre 2010

Da: - Trattato di culinaria per donne tristi - di Héctor Abad Faciolince

Non è facile dare consigli quando si tratta di alcol. Ho completamente desistito dal cercare di dire qualcosa agli uomini; credono di sapere, sempre, quello che per loro è più conveniente e non ammettono appunti di nessun genere.Sono ubriaconi spudorati o spudorati astemi, e non si sa quale dei due generi sia più nefasto.

La donna triste, a volte vuole cercare nell' alcol conforto. La capisco: c'è a volte, dopo gli alcolici, una leggera euforia che allevia le pene. Ma se sei prudente seguirai qualche metodo; non devi cedere al liquore il timone che ti governa. Non ti venga mai l'impulso di affidare la guida a un consigliere così poco prudente.

Il saggio alchimista Paracelso disse che l'alcol era l'essenza o lo spirito del vino. Ma non notò che l'anima di questa bevanda di Cristo, assumeva colorazioni diverse come le anime di tutti gli uomini, così pare, prima del purgatorio. Impara, dunque, prima di tutto, a guardare i colori. Discrimina. Ci sono acquaviti bianche pure come acqua cristallina. In questa loro confusa condizione rivelano la loro anima: è un liquido traditore quello che senza esserlo somiglia all'acqua. Evita dunque le bevande cristalline. Ne berrai, un bicchiere, solo in due casi: se più fredde del ghiaccio non si ghiacciano, o se sono di una consistenza così densa che facilmente si distinguono dal primo elemento.

Il whisky non è una bevanda che ti consiglio. I suoi intrugli gialli non si addicono al petto nell'afflizione. Tuttavia, essendo di single malt, e di acque scozzesi o dell' Irlanda, puoi berne un paio di decilitri. Ma non in qualsiasi caso: fallo solo quando ti vedi costretta a mentire spudoratamente; il whisky fa venire una faccia così dura che facilita la menzogna. Più seria di un impostore, sembrerai di gesso e ti crederanno.

La frutta insostituibile per l'alcol benigno è quella che durante la messa chiamano frutto della vite e del nostro lavoro, la bevanda liturgica. Impara a distinguere i suoi derivati.

Il vino bianco non è di quel colore, lo sai bene. Troverai tra i bianchi i toni verdastri, i paglierini, i gialli tenui, quelli che hanno un tocco di arancio quasi impercettibile. Provali, cerca di riconoscerli e di riconoscerti in loro. Senti e ascolta, il giorno dopo, nella tua testa, le tracce del loro passaggio nel tuo corpo. Troverai il colore che più ti si addice. Ogni caso è diverso, non c'è ricetta che vada bene per tutti i pazienti. Anche il vino rosso ha diversi toni. Ci sono quelli rosso scuro, quelli rosso sangue, quelli scuri di un viola davvero violento. Ce ne sono di più chiari come un infuso di more, ce ne sono rosati di vario aspetto. È un bere molto sicuro a meno che la tiamina non ti provochi irritazione o pesantezza alla bocca dello stomaco. Se qualche volta inventeranno una bevanda d'amore, sarà a base di vino rosso. Champagne, brandy, cognac, acquavite di vino… Per tutti c'è un giorno indicato.

Il rum di canna da zucchero delle nostre Antille è una bevanda che scalda e ha un buon sapore. C'è quello bianco, che è abbastanza aromatico e, come sappiamo, non devi berlo liscio ma mischiarlo a qualche succo dolce o anche a una di quelle bibite artificiali che vengono imbottigliate a milioni. Quello invecchiato, di colore ambrato, è ottimo da bere liscio, anche come brandy. Non credere che per il fatto di essere delle nostre zone e di avere un prezzo basso sia di scarsa qualità. Figurati, non lo fecero i brittanici nella loro brumosa isola perché lì non c'è la canna da zucchero, che invece… Ma ne inventarono il nome e le proprietà per offrirlo come consolazione ai pirati. Il whisky lo inventarono perché non riuscirono a fare niente di meglio; il rum delle loro colonie lo usarono per conquistare il mondo con le loro navi. Con il ghiaccio e qualche goccia di limone, il rum rivela i suoi migliori attributi ma, come tutti i liquori ad alta gradazione alcolica, bevilo con cautela, senza superare i tre bicchieri alla volta.

La birra è molto sana, ed espelle attraverso la bocca la sua flatuelnza. Devi farle fare la schiuma senza che superi il bordo del tuo boccale. Ce ne sono di bionde, di scure, di rosse e di nere: degli stessi colori delle razze umane con i climi invertiti. Si addice di più la bionda ai tropici e la scura alle terre boreali. La birra, inoltre, mantiene in esercizio la vescica: bada a non eccedere.

Ci sono molte invenzioni che fanno salire i loro effluvi alla testa. Posso dirti poco: guarda il colore, quanto è denso quanto è dolce o quanto è secco il prodotto. Non ingurgitare nessun alcolico con l'avidità dell'acqua che è consentita ai cammelli assetati alla fine del Sahara; prova, aspetta, valuta: trova il tuo percorso e la tua misura. Dominalo e dominati, continua a comandare il tuo corpo. Se l'euforia trascina con sé la coscienza dei tuoi atti, se non riesci a fermarti quando qualcosa te lo indica dall'interno, non ti appassionare troppo: bevi una volta all'anno.

giovedì 7 ottobre 2010

Piel mas que piel

Toccami, senti la mia pelle con le tue mani, toccami, con la tua lingua sfiorami e sussurrami all'orecchio le tue parole segrete, non serve un codice ne un decalogo, dimmele ed io le saprò ascoltare.
Parole sulla pelle, pelle sulla pelle, che scivola e sillabe che si perdono ripetendosi.
Toccami, cercami, mi farò trovare, ci sarà una canzone per noi, anche senza albe e tramonti, anche solo dentro la stanza di un Motel ci sarà un mondo segreto, morbido e tutto bianco che saprà contenerci.
Toccami, io mi farò toccare.
 
 

Fra le mie braccia

Ci sono cose che non smetti mai, strade che non percorri più, sogni infanti, infranti, compulsivi gesti...

Ci sono lamenti ma non sono lamenti, sono gemiti di gioia repressi, sono fantasie che si colmano di realtà.

Ci sono profumi che rimangono, permangono e si espandono dentro di noi, gocce di sudore su di me, gocce cadono su di te...

Ci sono desideri di ora che vorrei, lasciare libera la moltitudine che alberga dentro di me per rimanere solo con te.

Ci sono sogni semplici pieni di attimi rubati e ombra sotto il sole, buio sotto la luna e  stelle che brillano, stelle che cadono mentre corpi nudi si cercano, si trovano e completano, insieme danzano cercando orgasmi multipli.

Ci sono cose che inseguono, altre che scappano, luci che si spengono bocche che si aprono...


lunedì 16 agosto 2010

Scacco matto

lunedì 9 agosto 2010 alle ore 1.46


La guardavo e avrei voluto ucciderla, ucciderla perché non mi amava, ucciderla perché non la amavo.
Al centro della pista vuota si muoveva a tempo con la musica lenta, alzava un braccio e poi lo abbassava alzando l'altro, ancheggiando leggermente per apparire sensuale si ma non volgare, mi guardava con un sorriso totalmente idiota sul viso, sembrava felice e di cosa poi?!
Mi domandai perché ballava e perché in quel modo, si sentiva appagata, desiderata? lo faceva per me o per quelle poche persone che stazionavano ai bordi della pista? Lo faceva per sfogarsi? per fare ginnastica, per rilassarsi? lo faceva perché non riusciva a controllarsi quando sentiva della musica? quella musica?
Forse lo faceva per farmi venire voglia di scoparla e forse dentro di se aveva già deciso se permettermi o meno di farlo.
"Mi scusi mi permette vorrei scoparla?"
Si, forse lo faceva proprio per questo ma non m'importava l'avrei uccisa lo stesso, facendole male, molto male e godendo del suo dolore e l'avrei scopata si e senza chiedere nessun cazzo di permesso, già pregustavo i mille piaceri che mi avrebbe dato.
Ma non ora, non qui, il gioco era ancora lungo, la sua ultima notte di vita mortale ancora non giungeva al termine.
Io stavo immobile a circa due metri da lei solo la birra ondeggiava nella mia mano, non sei la prima e non sarai l'ultima pensavo.
Smise di ballare si avvicino sorridendo e mi prese il bicchiere dalla mano.
"A cosa stai pensando?"
"Pensavo a te e a quanto tu sia unica" mentì, unica come le altre, identica alle altre.
Scoppiò a ridere quasi sputando la birra che aveva in bocca, un rivolo di schiuma le colava sul mento, se lo asciugò con la punta di un dito con fare malizioso e con fare malizioso disse:
" Quanto sei scemo"
E così è questo il tuo massimo espressivo, è per dire frasi come questa che ti sei iscritta all'Università, Filosofia immagino, che scelta arguta, oculata, ponderata; chissà che tu nelle tue ultime ore di vita non sappia cogliere la verità che mi ha spinto a recarti il castigo.
E sia mi hai dato il permesso che io non ti ho mai chiesto perché non mi serviva ma sono contento che tu lo abbia fatto perché ciò insinuerà in te il dubbio che se tu non lo avessi fatto, se tu non mi avessi guardato dicendomi con gli occhi - puoi scoparmi- forse non avresti provato il dolore del castigo, forse non saresti morta, forse.
"Andiamo" le dico prendendola per mano.
"Dove mi porti?" mi chiede divertita.
"Fidati" le rispondo, fidati del lupo cattivo, fidati dell'uomo malvagio, fidati bambina.
Mi dirigo verso il bagno, questo è grande, buio, sporco e vuoto.
"Vuoi tirare?" le chiedo tirando fuori la Bamba, i suoi occhi si illuminano da brava puttanella, sento, sono sicuro, che la sua figa si sta bagnando, si avvicina ancora di più, mi sfiora, sento il calore del suo corpo e dentro di me brucio, il fuoco del peccato mi divora ed il caldo alito di Satana si è abbassato su di noi.
Devo controllarmi, l'ultima volta non ho saputo resistere e ho rischiato molto, ed il gioco è stato rapido, troppo ed insapore.
Preparo due grosse ranze concentrandomi sulla polvere bianca, aspiro vorace e gli passo l'altra, lei tira china sul lavandino e poi si bagna la narice, quando si rialza l'attiro verso di me, la mia bocca si avvicina al suo collo, la lecco come fosse un gelato, salgo piano e arrivo al suo orecchio, lei si mette a ridere
"Mi fai il solletico" mi dice.
"Adoro farti il solletico piccola, vieni, cosa ne dici di andarcene?"
"Ok" mi risponde " Ma dove andiamo?"
"Sorpresa!!" le dico "Sorpresa"
Saliamo in macchina apro il cruscotto e prendo la porra di Bamba, sparo a manetta "Matador" dei Fabulosos Cadilac e mentre la macchina si riempe di fumo acre innesto la prima e schizzo via dentro la notte buia.
Le passo la porra, le sue labbra aspirano voluttuose, i Talking Heads riempono la macchina, TAKE ME TO THE RIVER, la sua mano si appoggia sulla mia coscia, PUSH ME IN THE WATER, mi dice qualcosa ma non la sento, ora le sue mani sono due, mi sta sbottonando la patta,si china verso il mio cazzo e le sue labbra carnose iniziano a succhiarlo avidamente, alzo la musica un altro po' e accelero mentre con una mano accompagno la sua testa.
Si piccola, piccola puttanella succhialo come antipasto che poi viene la sorpresa; è brava a succhiare, nonostante la Bamba sento onde di calore partirmi dai coglioni e le tempie pulsare violentemente.
Mi guardo intorno rallentando cercando una strada buia, non resisto devo sbattermela ora, qui adesso!!!
il rifugio è troppo lontano non riesco a controllarmi, me la sbatto senza farle troppo male e poi dopo a casa le do il resto, la sorpresa troia!!!
Giro a destra e mi infilo in un parcheggio sufficientemente buio, abbasso la musica, lei alza la testa e si guarda intorno, chissà forse sta valutando la privacy del luogo.
"Dai puttanella succhialo ancora un po' che poi ti inculo!!"
Lei mi guarda e prima di prendermelo in bocca mi sussurra " Ti faccio andare in paradiso bello, solo andata."
Sento la sua lingua sui coglioni, li stuzzica, li lecca, li prende in bocca uno alla volta e poi... un urlo!!!!
il mio, un lampo di dolore, lancinante mi parte dai coglioni, non capisco, urlo, lei alza la testa verso di me, le sue labbra carnose sono sporche di sangue e nella mano gli è comparsa una pistola, non capisco e lei mi dice. " Addio coglione!"

Da "La Repubblica" de !8-07-1996

LADY KILLER HA COLPITO ANCORA, SALGONO COSì A CINQUE LE VITTIME DI QUESTA ATIPICA E CRIMINALE SERIAL KILLER, IL CADAVERE DI UN UOMO DI CUI AL MOMENTO SI IGNORA L'IDENTITA' E' STATO TROVATO VERSO LE SETTE RIVERSO IN UNA MACCHINA NEL PARCHEGGIO SCAMBIATORE DI VIA DON MAZZI.
LA VITTIMA SI PRESENTAVA UCCISA CON LA SOLITA FIRMA DI LADY KILLER, UN COLPO CALIBRO 22 AL CUORE E L'ASPORTAZIONE DI UN TESTICOLO, QUELLO DESTRO. QUESTO COME NEI PRECEDENTI DELITTI E' STATO RITROVATO NELLA BOCCA DELLA VITTIMA.
LA POLIZIA HA AVVIATO INDAGINI A TAPPETO, RICORDIAMO CHE NON ESISTE TUTT'ORA UN IDENTIKIT CERTO DEL KILLER.....

C14,

sabato 14 agosto 2010

Re: Stray Cats - I Fought The Law - Live!

Quasi volando a due cm dal suolo

Corro, senza pensare, senza paura, corro...
Avanti è la cosa più facile, corro avanti qualunque sia la strada.
Non ho un posto dove andare ma sopratutto non ho un posto dove potere fermarmi e allora...
Corro, in cuffia scorre il silenzio, in loop, anche lui corre provando a mordersi la coda.
Correndo sono tante le cose che sfioro, ferme immobili le sfioro e già non sono più li, sono io che sono già così lontano.
Il mondo non cambia correndo solo diventa un po' più piccolo ma questo non ci fa sembrare più grandi anzi...
Corro con ottimi tempi e su qualsiasi distanza, sono i miei tempi e le mie distanze.
Corro e quando dormo stremato sogno di correre, sogno di non fermarmi e corro.... corro...
Quelli che mi vedono sfrecciare davanti al loro immobilismo pensano che io abbia fretta ma si sbagliano, il mio è solo disinteresse,
Non c'è impegno o ricerca, forse semplicemente non m'interessa camminare o fermarmi su questo mondo.
Io corro.