domenica 24 ottobre 2010

Come una spirale

Era un inizio, da qualche parte bisognava pur iniziare, bisognava mettere ordine nel caos, o caos nell'ordine?
Il Maestro diceva che le parole non vanno pensate, progettate, vanno fatte fluire, le pause, le lunghe pause possono diventare il muro bianco, terrore di ogni scrittore, non bisogna fermarsi anche se questo può consentire al caos di entrare, ci sarà tempo per l'ordine.
Ordine in sé mi sembra una parola deviata, ridondante e cieca, sentite come suona bene invece Caos, come una cascata, come un montare, un mantra.
Le parole è vero esprimono concetti ma sono anche suoni, distinti fra loro ma soggettivi al lettore, le parole lette o dette a voce alta prendono vita, riempono gli spazi, ed a volte il suono può essere convincente anche senza il significato, altri sensi possono darlo, la gestualità, lo sguardo, la parola Rosso davanti ad uno splendido tramonto si trasforma...
Nello scrivere, nel leggere tutto è diverso, non esiste il mondo di fuori, siamo soli con le parole e possono condurci ovunque e ben aldilà, sanno farlo ed è forse la Magia più bella che l'uomo abbia creato.
In fondo esistono tanti inizi e molti possono essere buoni e se da un lato era conscio che in fondo era la fine e non l'inizio che contava, per arrivare al eventuale fine da qualche parte bisognava pur iniziare e questo appunto, era un inizio......


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